Museo storico-etnograficoLavoro e tradizioni lungo il fiume AdigePescantinaIl MuseoIl Museo documenta attività e usanze delle comunità legate all’ambiente fluviale atesino; raccoglie e presenta le testimonianze di una cultura profondamente segnata dal rapporto con il fiume, modificata in seguito dalle trasformazioni della società industriale. Il materiale esposto, ordinato in linea di massima secondo il metodo dei "canali chiusi" (le varie fasi di una determinata attività vengono descritte con un insieme di elementi convergenti, che mira a dare indicazioni anche di carattere storico ed ergologico), è ripartito nelle seguenti sezioni: navigazione
molitura
attività artigianali e domestiche
agricoltura
itinerario storico-naturalistico Strada alzaia
Il Museo di Pescantina può essere considerato una sorta di libro aperto sulla cultura materiale delle comunità legate all’Adige. Gli attrezzi presentati e i documenti scritti, i modelli in scala, l’apparato iconografico illustrano i molteplici aspetti di una cultura viva e operosa; insieme costituiscono una valida testimonianza per ricostruire i tempi trascorsi e lasciare in futuro preziose informazioni sulla conoscenza di questi luoghi. Il visitatore può disporre di strumenti per lo studio dei materiali delle raccolte e di alcuni sussidi didattici (guida, piccola biblioteca…); il Museo inoltre pubblica opuscoli di carattere storico e naturalistico e mantiene una fattiva collaborazione con le Scuole della zona, con Associazioni culturali, Centri di studio e altri Musei etnografici.
Informazioni e recapitiOrari di visita Prima domenica del mese dalle ore 10,30 alle ore 12,00 (esclusi novembre, dicembre, gennaio e febbraio). Negli altri giorni previo accordo (anche nei mesi invernali): tel. 045 7156093 – 045 7150056. L’ingresso al Museo è gratuito. Recapiti Via Duomo 5, Pescantina Tel. 045 7156093 – 045 7150056 Informazioni logistiche L’edificio che ospita il Museo – il prezioso oratorio intitolato a San Luigi Gonzaga, annesso alla parrocchiale di San Lorenzo – si trova a 0,5 km circa dal centro di Pescantina (13 km dalla città di Verona), lungo la strada che porta all’abitato di Arcé, presso la riva dell’Adige. L’edificio che accoglie il Museo è diviso fondamentalmente in due settori: la sala (navata della chiesa) e la cantoria. Solo la prima è agibile a persone diversamente abili. In prossimità della struttura si trova uno spazio verde dotato di panchine. Il bagno è a disposizione all’interno della canonica. Personale e organizzazione Il Museo di Pescantina è curato da un gruppo di appassionati di storia del territorio, che nel corso degli ultimi anni ha provveduto a raccogliere oggetti, attrezzi e documenti nelle località della zona e non solo, ad operare restauri e a comporre tabelle e schemi, a sistemare con il concorso di personale specifico il suggestivo edificio che accoglie l’esposizione. Il gruppo si avvale del contributo di studiosi di storia locale e di persone che hanno acquisito esperienza operando nei settori documentati (mugnai, artigiani, ex costruttori di barche, agricoltori). Il Museo, aperto al pubblico nel 1998, è registrato presso l’Ufficio Musei della Regione Veneto ed è inserito nel catalogo “Guida ai Musei etnografici italiani” redatto dalla rivista “Lares”. Breve guida al MuseoLe sezioni del Museo Nella prima sezione sono presentate numerose testimonianze legate alla navigazione di barche e zattere, alla loro costruzione, allo sviluppo delle direttrici commerciali, ai collegamenti tra le due rive del fiume. Il pezzo più significativo di questo settore dell’esposizione è il modello in scala reale di un batel, imbarcazione realizzata intorno al 1980 da un carpentiere locale e più volte utilizzata sull’Adige; ma sono degni di nota anche gli accurati modellini in scala 1:20-1:50 e la cospicua documentazione riguardante i famosi cantieri che un tempo operavano a Pescantina, nei quali venivano costruite le tipiche imbarcazioni fluviali. La seconda sezione, riguardante la macinazione del grano, documenta una delle più importanti tra le attività che venivano svolte lungo il fiume e sul fiume; attività scomparsa nelle sue forme più tipiche una sessantina di anni fa, con l’introduzione di nuovi processi lavorativi. I mulini terragni e i mulini galleggianti vengono descritti con l’ausilio di fotografie, schemi, modellini, ricostruzioni ottenute con elementi originali, un nutrito numero di oggetti in uso ai mugnai e parti di impianti molitori, tra cui un ingranaggio dei primi dell’Ottocento. Nella terza sezione vengono presentati alcuni tipici mestieri da bottega, come quello del falegname o quello del sellaio, legati strettamente alle attività praticate lungo le rive, e sono riproposti gli usi domestici dell’acqua del fiume, alla quale si ricorreva per soddisfare bisogni igienici e alimentari. In questa sezione, piuttosto varia per contenuto, si fa cenno agli strumenti e alle tecniche di pesca, una pratica a cui si dedicavano in molti per integrare una alimentazione di solito carente. L’ultima sezione interna del Museo è dedicata agli aspetti di carattere storico-agricolo. Descrive il lavoro nei campi e i suoi vari indirizzi: cerealicoltura, frutticoltura, coltivazione di piante foraggere ecc., che hanno goduto fin dal tardo medioevo dei benefici derivanti dalle irrigazioni attuate con l’acqua dell’Adige, raccolta per mezzo delle ruote idrovore e trasportata mediante complesse canalizzazioni. Tra le attività agricole documentate occupa un posto di rilievo la coltivazione del pesco, che nel territorio di Pescantina e nei Comuni limitrofi vanta antiche tradizioni e che tuttora viene intensamente praticata. E’ soprattutto con questo settore dell’esposizione che si può stabilire, non solo idealmente, un collegamento tra il passato documentato nel Museo, ricco di particolari componenti socio-economiche, e un presente che cerca di recuperare e valorizzare gli aspetti tipici della cultura atesina. L’Adige: via di comunicazione, forza idraulica e risorsa per l’agricoltura L’Adige, via di comunicazioni fin dai secoli più lontani, rappresentava una fonte primaria di lavoro e prosperità. Numerose attività: artigianali, industriali, agricole, domestiche, si servivano delle sue acque per gli usi più svariati. Con l’acqua del fiume si muovevano ingranaggi, macine, seghe, filatoi, si irrigavano i campi e gli orti, venivano svolte operazioni di ogni tipo. Attraverso la navigazione poi era assicurata tutta una rete di collegamenti tra luoghi vicini e lontanissimi, sulla quale poggiava un florido sistema di scambi commerciali. Fino a qualche decennio fa i segni di questo mondo vivace e diversificato erano ancora visibili in vari punti, silenziosi testimoni di epoche andate. Attualmente però, complici il mutare dei tempi e anche una certa colpevole indifferenza, di questi segni rimane ben poco e si rischia di vedere dispersa ogni espressione della cultura "adesante". Il Museo, con il recupero di oggetti, arnesi, documenti di vario genere, viene a custodire parte di questo passato e a riproporlo in chiave culturale e didattica; esso si propone quale punto di riferimento per chi voglia approfondire temi storico-economici riguardanti il bacino del fiume nel suo tratto medio. |
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