Il Centro di Documentazione per la Storia della Valpolicella

Nato nel 1980, il Centro di Documentazione per la Storia della Valpolicella è una libera associazione culturale che ha lo scopo di promuovere iniziative volte a favorire la ricerca e la conoscenza della storia nell’ambito del comprensorio della Valpolicella.
Esso effettua ricerche, forma un archivio che conserva, sistema e rende accessibile la documentazione di tali ricerche tradotte in schedari, fotografie, microfilm, diapositive, nonché pubblicazioni, tesi di laurea, memorie, articoli giornalistici, anche redatti da terzi non soci. Allestisce mostre documentarie, promuove convegni, dibattiti, conferenze; cura pubblicazioni di fonti e/o ricerche di storia della Valpolicella; presta consulenze a singoli, enti e associazioni che intendessero promuovere iniziative culturali in tale settore.
Il Centro attua gli scopi istituzionali senza propositi di lucro o finalità speculative, anche se è in grado di indicare di volta in volta storici di professione che possono assumersi il peso di ricerche particolari loro commissionate, oltreché da enti, anche da privati.

Da quasi trent’anni il Centro, oltre che coinvolgere i soci in prima persona, ha costituito occasioni di incontro con il mondo accademico, con docenti e discenti di varie università, con i singoli studiosi e liberi cultori, con varie amministrazioni pubbliche e associazioni locali, sempre nell’intento di approfondire la conoscenza di questo comprensorio della provincia di Verona chiamato Valpolicella.
Arduo è riassumere questi anni di impegno: basti ricordare, accanto a una decina di convegni di risonanza regionale, l’uscita di una quarantina di volumi, tra cui ventisette Annuari, quattro volumi che coprono l’arco della vicenda storica della Valpolicella dalla preistoria ai primi decenni del XVII secolo, un volume sulle tradizioni popolari, un altro sulle ville del comprensorio, la ristampa de La Valpolicella di Giuseppe Silvestri, oltreché volumi sulle singole realtà locali come Parona, Fumane, Dolcé, Marano, Negrar, Breonio, Sant’Ambrogio e Sant’Anna d’Alfaedo, questi ultimi in collaborazione con le singole amministrazioni comunali.